Sagrestia e locali a servizio delle attività del culto del Duomo di Siena

Siena, 2005 – 2009

Soprintendenza ai Beni Archit. e del Paesag. delle Province di Siena e Grosseto - Opera della Metropolitana di Siena

Restauro, consolidamento, miglioramento sismico

Progettazione preliminare generale
Progettazione definitiva 1°stralcio
Progettazione esecutiva generale
Coord. sicurezza in fase di progettazione

dott.ssa Marcella Orrù

Edifico tutelato ai sensi del D. L.G.S. 22/01/2004, n°42

L’edifico della Sacrestia, realizzata nel XVI secolo in adiacenza al Duomo, è costituito da un corpo di fabbrica edificato al di sopra di un edificio preesistente scavallando la via sottostante con una volta in muratura.
La commistione tra strutture tanto diverse per epoche di realizzazione e concezione costruttiva, la presenza di imponenti opere di sostruzione, realizzate per sostenere la sala di così ampie proporzioni, hanno prodotto un’elevata disorganicità strutturale, caratterizzata da numerosi fattori di vulnerabilità, ancor più messi in evidenza dallo stato di dissesto in atto.
L’intero edificio presentava nel suo complesso gravi patologie a causa di dissesti strutturali in fase di progressiva dinamicità oltre ad un avanzato degrado degli elementi architettonici di pregio.
Da tale diagnosi statica ne è scaturito il progetto di restauro e di miglioramento sismico redatto secondo le “Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento all’O.P.C.M. 3274/03 e s.m.e i.”, finalizzato all’eliminazione degli elementi di vulnerabilità riscontrati.

Esploso assonometrico della sala della Sacrestia e del sottostante sistema di volte che la sorreggono

Analisi delle opere di interesse artistico: gli affreschi della sagrestia

Caratteristiche delle opere pittoriche

I cicli pittorici a fresco presenti all’interno della Sagrestia vennero con molta probabilità realizzati quasi in contemporanea con la costruzione della Sagrestia nuova del Duomo di Siena, ossia tra il 1409 e il 1412.

A queste poche notizie storiche disponibili allo stato attuale, tuttavia, dovranno seguire ulteriori indagini storiche d’archivio, al fine di caratterizzare con maggiore precisione i termini cronologici delle opere. Si possono notare, infatti, alcune evidenti differenze nella tecnica pittorica degli affreschi in oggetto, ed in particolare tra quelli presenti all’interno delle Cappelle centrali e di sinistra (foto 2, 4) e quelli della Cappella di destra rispetto all’ingresso principale del Duomo (foto 3).

Tali differenze interessano tanto lo stato di conservazione quanto la definizione ed il dettaglio dell’opera stessa.

Se, infatti, i primi appaiono molto frammentari, con ampie zone di distacco, tanto che risulta difficoltosa anche l’individuazione del soggetto, e pressocchè illegibili le poche iscrizioni presenti, i secondi risultano più compatti e meglio conservati nella loro integrità.

Le diversità rilevate potrebbero essere dovute ad un diverso livello di avanzamento dello stato di degrado, ma anche ad una differente tecnica pittorica impiegata, legata probabilmente a periodi storici successivi. Tuttavia nulla esiste, allo stato attuale, a conferma di tale ipotesi, che richiedere pertanto, ulteriori ricerche in proposito.

A questo fine saranno volte anche ulteriori ricerche finalizzate alla ricostruzione delle eventuali vicende di interventi già effettuati sulla evoluzione del clima in cui esse sono conservate, sui materiali impiegati, oltre a fornire documentazioni fotografiche relative allo stato di fatto precedente all’intervento.